Counseling

Cos’è:

Il Counseling è un percorso breve che permette alle persone che stanno affrontando un momento di difficoltà, che hanno relazioni che faticano a gestire, che necessitano di fare chiarezza su decisioni da prendere o che non sono soddisfatte di qualche aspetto della loro vita, di essere affiancate per uno spazio di ascolto e riflessione.

Il Counselor grazie alle proprie capacità e competenze è in grado di dare a chi gli si rivolge l’appoggio necessario ad affrontare la situazione, a capirla e se possibile risolverla, facendo emergere e valorizzando le risorse individuali.

Il Counseling si focalizza sul «qui e ora», non è psicoterapia, né un intervento di cura o un’attività sanitaria.

Definizione:

Il 2 aprile 2011 l’Assemblea dei soci di AssoCounseling – la più importante associazione di categoria di counseling in Italia a norma della Legge 4/2013 – ha votato all’unanimità la seguente definizione ufficiale, cui tutti i soci sono tenuti a fare riferimento:

Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. È un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.”

Le origini:

Lo psicologo americano Carl Rogers (1902-1987) ha elaborato per primo, fin dagli anni Quaranta, quel tipo di approccio centrato sulla persona che costituisce la base del Counseling: la capacità di instaurare un rapporto empatico profondo con il cliente, di mantenere nei suoi confronti un atteggiamento non giudicante bensì di accettazione positiva incondizionata, insieme all’autenticità e congruenza nell’incontro con l’altro sono le qualità fondamentali che deve possedere un counselor professionista.

Secondo Rollo May (1909-1994)– uno dei padri fondatori del counseling insieme a Rogers – il counselor ha il compito di «favorire lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare eventuali problemi […] che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno [...] il superamento del problema, la vera trasformazione, comunque, spetta solamente al cliente: il counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere se stesso».

Nata negli anni Trenta in America, la figura professionale del counselor è poi approdata in Gran Bretagna, dove si è affermata con ruoli e funzioni specifiche e si è diffusa in Italia nell’ambito dell’assistenza sociale. In Italia i termini counseling e counselor vengono utilizzati solo a partire dagli anni Novanta, quando nascono le prime associazioni mirate a promuovere questa specifica relazione d’aiuto e a regolamentarne l’esercizio.

Oggi prevede un percorso di studi presso Istituti certificati, con relativo periodo di tirocinio e superamento dell’esame, oltre a supervisioni e aggiornamento durante lo svolgimento della professione.